Il melo, consigli di concimazione

La concimazione del meleto
Per un buon piano di concimazione occorre conoscere le caratteristiche fisico-chimiche del suolo attraverso un’analisi completa per valutare, oltre che i parametri fisico-chimici e la quantità di elementi nutritivi contenuti nel suolo, anche la loro disponibilità ed equilibrio nel complesso di scambio. Quest’ultimo parametro è influenzato positivamente dalla presenza di sostanza organica umificata che contribuisce a migliorare la disponibilità dei nutrienti per la pianta e a mantenere un elevato livello di attività microbiologica che favorisce il loro assorbimento.
Impianto del meleto
La concimazione deve essere particolarmente generosa e prevedere importanti quantitativi di fosforo e potassio oltre che di calcio per creare una riserva per le piante durante tutto il ciclo produttivo. UNIMER consiglia l’impiego di 800-1000 Kg/Ha di DIABLO S NPK (Ca-S) 9-12-18 (8-15) a basso contenuto di cloro, tra i più completi formulati organo-minerali presenti sul mercato. Il concime contiene alte quantità di azoto, fosforo, potassio e zolfo oltre al calcio, boro e ferro da distribuire localizzato sulle file di impianto o nella buca avendo cura di non porlo a diretto contatto con le radici. Occorre prevedere un’abbondante concimazione organica con ammendanti a base di letame da effettuare con 2000-3000 Kg/Ha di SUPERSTALLATICO, prodotto compostato secondo uno standard industriale ottimizzato per ottenere un eccellente grado di umificazione o MICROLIFE, ammendante addizionato con consorzio microbico, adatto a rivitalizzare più velocemente i terreni stanchi.
È necessario effettuare delle concimazioni per sostenere opportunamente la crescita della pianta. Allo scopo è utile l’apporto primaverile di circa 400-500 Kg/Ha del concime organo-minerale AZTECO NPK (Ca) 10-5-15 (14) con calcio che ha un rapporto tra gli elementi di 1- 0,5 -1,5 in linea con le esigenze del melo. Quando il meleto entra in produzione, la concimazione deve tenere conto degli asporti colturali del melo considerando, comunque, anche gli elementi reintegrati nel terreno dalla caduta delle foglie e dalla trinciatura dei residui di potatura e deve essere calibrata oltre che alle disponibilità di elementi nel terreno anche in base alla cultivar, al portainnesto, al sesto d’impianto, alla forma d’allevamento e all’età del frutteto. Si possono considerare asporti medi annuali di circa 13 – 15 unità di N, 6 – 8 unità di P, 20 – 25 unità di K, 8 – 10 unità di Ca e 1 – 2 unità di Mg per ogni 100 q.li di mele prodotte. È importante ristabilire velocemente le riserve nutrizionali della pianta intervenendo con la concimazione in post-raccolta in modo da garantirle l’energia necessaria per sostenere la ripresa vegetativa



Anni successivi all’impianto
Utile allo scopo l’impego di 400-500 Kg/Ha di concime UNIMAX NPK (S) 9-6-12 (22) a basso tenore di cloro, che oltre ad apportare quantità equilibrate di azoto, fosforo, potassio e zolfo, contiene anche boro e ferro. Alla ripresa vegetativa si possono impiegare 400-500 Kg/Ha di AZTECO per soddisfare le restanti esigenze di macroelementi ed apportare i quantitativi di calcio necessari alla pianta.
Agricoltura biologica
UNIMER mette a disposizione del melicoltore una vasta gamma di prodotti certificati per l’agricoltura biologica tra i quali ARMONY NPK (Mg-S) 4-8-10 (2-8) a basso tenore di cloro, da utilizzare nella concimazione di post-raccolta e il concime organico azotato ENDURANCE N8 da impiegare alla ripresa vegetativa. Nei terreni calcarei e con frutteti soggetti a clorosi ferrica è utile l’impiego del concime organico NP MICROSOL FERROMAX ad alto contenuto di zolfo e ferro complessati dalla matrice organica altamente umificata.